Nelle tavole degli italiani il fine cena coincide quasi sempre con un bel bicchiere di amaro. Che sia in casa o al ristorante con amici, per concludere al meglio una cena l’amaro non manca mai.
In Italia gli amari piacciono un po’ a tutti, sono una vera e propria tradizione ed è tra i settori più performanti e dinamico tra le bevande alcoliche, posizionandosi solo dopo gli aperitivi.
Il nostro è il paese con il più alto numero di produttori di amaro al mondo. Si tratta comunque di un mercato molto frammentato tra etichette note a livello nazionale e nuovi e piccoli nomi con forte connotazione regionale e territoriale.
Ma ora andiamo a capire meglio la natura di questa tradizione liquoristica nostrana.
Siamo dinnanzi a un’icona vintage che non è mai tramontata, anzi ha saputo rinnovarsi nel tempo, sempre al passo con l’evoluzione dei costumi, ora negli spot protagonista in party glitterati da Millennials. Tutt’altra aura rispetto all’immagine di caroselliana memoria che vede Ernesto Calindri sorseggiare nel traffico il suo Cynar contro il logorio della vita moderna circondato da Fiat 850, Spider e Giulietta. Quello degli amari rimane uno segmento dinamico: tra le etichette note si fanno spazio nuovi prodotti creati da giovani imprenditori appassionati del genere decisi a connotarlo territorialmente.
Ora non vi resta che provarli https://bit.ly/3mTYzEb